lunedì 28 maggio 2012

Gocce d'Inchiostro - Novecento

Eccomi qui di nuovo! Questa settimana vi propongo una storia che sfida ogni tentativo di imprigionarla. Si tratta di “Novecento”, ed è sbocciata dalla penna sottile ed accorta di Alessandro Baricco. Narra di un uomo diverso da qualunque altro, una creatura che non è parte del mondo come lo intendiamo noi; una persona in grado di conoscere e sperimentare la vita a livelli eccelsi, pur non avendo mai poggiato piede fuori dalla nave su cui ha visto la luce.
Ebbene sì! Il primo anno del ventesimo secolo un neonato viene lasciato sul pianoforte di un transatlantico, in una scatola di limoni vuota; è trovato da Danny Boodmann, gigantesco marinaio di colore con la stramba passione per i nomi dei cavalli impiegati nelle corse.   E’ lui a crescere il nostro Danny Boodmann T. D. Lemon Novecento (e anche a chiamarlo così, perché “E’ perfetto. E’ bellissimo. Un gran nome, Cristo, davvero un gran nome. Andrà lontano, con un nome così.”). E Novecento si rivelerà all’altezza delle aspettative, ah, eccome se lo farà. Diventando il miglior pianista che questo vecchio pianeta abbia mai avuto l’onore di ospitare sulla propria stanca faccia.

Nessuno sa dove abbia imparato, eppure all’età di otto anni lo scoprono seduto sullo sgabello, di notte, con le piccole dita che saltellano sui tasti come fosse la cosa più naturale del mondo; e da quelle striscioline bianche e nere fa zampillare una giostra di suoni, di quelle che ti si imprimono dentro, non so  bene dove, ma dentro, e non se ne va più.
Il libro non si può definire “romanzo”: si tratta infatti di un copione teatrale, lungo una sessantina di pagine. L’unico indizio di questo sono tuttavia le brevi indicazioni sceniche rivolte ad eventuali attori, che Baricco inserisce qua e là nel testo fra parentesi, semplici virgole in un fiume di parole. I dialoghi sono come li trovereste in un romanzo, riportati dal migliore amico di Novecento, orgoglioso suonatore di tromba. Uno come noi, verrebbe da dire, un tipo normale (ma poi, che vuol dire “normale”?), che entra a far parte dell’orchestra sulla nave in questione e mai si aspetterebbe di incontrare qualcuno, lì, che gli cambierà la vita.
Perché è questo che Novecento fa: ti cambia la vita. Lui, sì, proprio lui che non è mai sceso a terra da quando è nato (Danny ha paura che glielo portino via per questioni legali, a quelli non importa quanto loro due si vogliano bene) anche se ne ha avuta occasione; proprio lui il mondo intero lo assorbe fino all’ultima goccia dagli occhi dei viaggiatori che salgono sulla sua casa galleggiante. “ Il mondo, magari, non l’aveva visto mai. Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l’anima. In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia…”.
Tutta questa vita, questa pura e sincera scheggia di vita, si riverbera nella sua musica ora come un fiume in piena, ora come una carezza, ora come un fragore di tuono. Sembra quasi di sentirla, la musica, all’ombra dell’inchiostro, nascosta fra le lettere che ti attirano in un vortice da cui non vorresti uscire mai. Eppure è una storia delicata, detta in un sussurro, perché non c’è bisogno di urlare per incantare. E in fondo, “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”.

P.S. Ora, in questo spazio dovrei limitarmi a darvi dritte su libri, ma questa volta devo fare un’eccezione. Vi consiglio sinceramente di guardare il film tratto da “Novecento”: “La leggenda del pianista sull’oceano”, con Tim Roth, diretto da Giuseppe Tornatore. Io l’ho trovato indimenticabile.


Buona settimana!
Francis

7 commenti:

  1. Il libro non l'ho letto, ma il film è uno dei più bei film che abbia mai visto, una bellissima fiaba con due attori magnifici, consiglio vivamente!

    V.a.

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  2. VERO, indimenticabile!!!

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  3. Ehnononnnonnò!!!
    Per una volta non sono d'accordo!
    Il libro è una M-E-R-A-V-I-G-L-I-A! Un capolavoro!
    Piccolo, gustoso, infinito.. ne ho regalate decine di copie, è uo dei miei tesori!

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  4. ho bisogno di tempo...di altro tempo! sì, perchè, ogni volta che leggo le tue "gocce d'inchiostro" mi viene una irresistibile voglia di leggere il libro. sì, ma quando?... Grazie per suscitare in me questo desiderio. ST

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    1. Grazie a te, è per questo che scrivo: perchè vorrei riuscire a trasmettere ad altri le emozioni che solo la lettura mi suscita!
      Francis

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  5. Io di Baricco ho letto solo due libri, ma, da questa descrizione, Novecento mi attira moltissimo!

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  6. Il libro è una piccola idea, il film una grande epopea...Ross

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