The avengers
(Joss Whedon, 2012)
The Avengers rappresenta un crossover cinematografico tra i
protagonisti di alcuni film prodotti dai Marvel Studios: Iron
Man e Iron Man 2, L’incredibile Hulk, Thor e Captain America – Il
primo vendicatore.
Durante la realizzazione di
alcuni esperimenti da parte della NASA sul Tesseract, viene aperto un varco
dimensionale da cui appare Loki, deciso a minacciare la sicurezza degli umani.
Quindi, Nick Fury, direttore dell’organizzazione governativa S.H.I.E.L.D.,
decide di attuare l’operazione “Vendicatori” e di radunare i più potenti
superumani per proteggere la Terra. Entrano quindi in azione Iron Man, Capitan
America, Hulk, a cui si aggiungeranno due agenti dello S.H.I.E.L.D., la Vedova
Nera e Occhio di Falco, e Thor, dio norreno fratello del terribile Loki. I
nostri eroi quindi dovranno superare le loro rivalità e i loro problemi
personali, resistere ai trabocchetti di Loki, il dio degli inganni, perché solo
se uniti potranno sconfiggerlo.
Vogliamo parlare di The Avengers? Vogliamo parlare del film più atteso dell’anno? Ebbene, parliamone.
C’è prima bisogno di fare
alcune premesse: io non ho letto i fumetti della Marvel e ho visto solo i film
riguardanti Iron Man e Thor (per cui all’appello dovrebbero
mancare Capitan America e Hulk). Inoltre non nutro particolare
simpatia per i film riguardanti i supereroi.
Eppure, per The Avengers ero partita bella carica,
mi sono informata, ho perfino atteso con ansia la fatidica data del 25 marzo e
ho prenotato i biglietti al cinema con un certo anticipo.
E, soprattutto, ho un mio
personaggio preferito che non vedevo l’ora di vedere in azione e per cui ho
tifato durante le battaglie. Poco importa che fosse il cattivo.
The Avengers era effettivamente un film aspettato con trepidazione
da tutti gli appassionati del genere e che ha attratto numerosi nuovi fan
grazie alla grande quantità di pubblicità, oltre che grazie al cast veramente
eccezionale.
Io quindi mi chiedo perché un
film prodotto dai Marvel Studios e distribuito da Walt Disney Pictures,
pubblicizzato in tutti i modi possibili con tanto di tour promozionale
dell’intero cast per tutto il mondo, che ha speso un’infinità di soldi per
creare effetti speciali straordinari, per cui si è chiusa per tre settimane
un’intera zona di Cleveland, per cui gli attori si sono dovuti allenare in
discpline sportive specifiche e per cui la produzione ha impiegato mesi ad
adattare un vivaio di funghi con 150 miglia di tunnel alla scena perché privo
di corrente, non sia stato dotato anche di una trama avvincente. Era davvero
così difficile?
Inizialmente ho pensato che il problema fosse la coerenza nei confronti del fumetto, ma poi sono andata ad informarmi su internet e ci sono comunque numerose differenze.
Inizialmente ho pensato che il problema fosse la coerenza nei confronti del fumetto, ma poi sono andata ad informarmi su internet e ci sono comunque numerose differenze.
La trama è davvero semplice e
lineare: il cattivo di turno vuole distruggere la Terra e quindi i supereroi si
devono riunire per proteggerla. L’esito finale è scontato. Tutto il film è un
susseguirsi di battaglie, alcune decisamente fini a se stesse, o che al massimo
servono a mostrare le abilità dei vari personaggi.
Tuttavia gli spunti c’erano ed
erano buoni, alcuni vengono sfruttati, anche se solo in parte.
Devo dire che la coerenza dei
personaggi con le caratteristiche che presentavano negli altri film è stata
mantenuta con una certa bravura, ognuno ha le proprie specificità e il proprio
carattere che riesce ad esprimersi nonostante il grande numero di personaggi
primari. La prima parte del film, infatti, è dedicata al reclutamento dei vari
supereroi, di ognuno dei quali viene raccontata la storia. Gli stessi attori
devo dire che sono tutti molto bravi, si vede che sono affezionati alle loro
parti.
Abbiamo quindi un abile Robert
Downey Jr. che interpreta Iron Man,
perfettamente calato nella parte di “genio, milardario, playboy, filantropo”,
per citare le sue stesse parole. Ruolo forse non troppo difficile, perché
quello dotato delle migliori battute; e allora forse è semplice far breccia nei
cuori dei fan quando si è il supereroe più ironico del gruppo. Chris Evans
è Capitan
America, che, rimasto ibernato in Artide per settant’anni, mostra una
psicologia un po’ antiquata e forse è il personaggio meno riuscito, quello che
riesce a catturarsi meno le simpatie del pubblico. Hulk
è un meraviglioso, MERAVIGLIOSO Mark
Ruffalo, poiché Edward Norton si è rifiutato di reinterpretare questa
parte. Forse si tratta della novità migliore in questo film, con un Bruce
Banner profondamente introspettivo, pieno di sensi di colpa per la sua parte
più animalesca, Hulk. La Vedova
Nera è la come sempre splendida Scarlett
Johansson, che rende il suo personaggio sensuale e intrigante, anch’esso
tormentato dal proprio passato. Jeremy
Renner invece interpreta Occhio
di Falco, a cui purtroppo non viene lasciato troppo spazio, ma che ha il
merito di aver portato, in passato, la Vedova Nera sulla buona strada e con cui
forse c’è anche una certa intesa più sentimentale.
Thor! Oh, Thor! Il dio del
tuono è Chris
Hemsworth! Thor
è uno scimmione un po’ babbeo per cui in questo film ho imparato a provare
affetto. Quanto il personaggio di Loki, suo fratello, è pieno di risvolti
psicologici e di chiaroscuri, tanto lui ne è assolutamente privo. Loki è la
mente e Thor il braccio. Ma devo dire che, mentre in Thor questo mi aveva dato
fastidio, in The Avengers questa sua ottusità si integra bene con i caratteri
degli altri personaggi.
Infine abbiamo Loki.
Un cattivo favoloso, con delle premesse davvero interessanti, ma che qui non
viene utilizzato molto bene. Innanzitutto, Loki è interpretato dall’unico
inglese del cast, Tom
Hiddleston, e si sa che la recitazione britannica è nettamente superiore a
quella americana. Lasciando da parte gli innumerevoli meriti dell’attore che lo
interpreta, il personaggio di Loki ha aspetti davvero affascinanti che però
vengono raccontati solo in Thor. Loki
è il fratello minore di Thor, che scopre di essere stato adottato e di essere
in realtà figlio di Laufey, il capo dei Giganti di ghiaccio, nemici giurati di
Odino. Qui inizia la sua personale discesa all’inferno; Loki rivede tutta la
propria esistenza alla luce di questa nuova scoperta e si convince che il
padre, Odino, vuole dare il trono a Thor, in parte immeritevole di tale
responsabilità, perché prova affetto solo per lui, suo figlio biologico. Decide
quindi di sbarazzarsi del fratello e, con vari complotti e intrighi, di
convincere il padre del suo valore. Il personaggio di Loki, per quanto sia il
dio degli inganni, non è naturalmente cattivo, è un personaggio che è stato
definito “shakesperiano”, che si trova ad affrontare una vera e propria crisi
di identità, pieno di dubbi, insicuro e che, soprattutto, non riesce a trovare
il suo posto.
Tutto questo in The Avengers viene appena accennato e
Loki diventa un cattivo senza scrupoli, che non ha incertezze o traumi da superare. Il suo ruolo è quello del cattivo che non si fa domande,
il cui unico scopo è distruggere. Trovo, infatti, che Loki sia il personaggio
meno coerente di tutto il film e che questo sua nuova funzione di antagonista
autenticamente maligno sia rovinata da un finale abbastanza ridicolo e che non
spiega perché i Vendicatori ci abbiamo messo tanto a sconfiggerlo.
Infine, ci sono delle evidenti
incongruenze e imprecisioni nella trama. Un paio di piccoli esempi: perché
Hulk, che è incontrollabile e proprio per questo temuto dagli altri supereroi,
al momento dello scontro decisivo riesce invece a governarsi e a seguire le
indicazioni degli altri? Bruce Banner dice che il segreto del suo autocontrollo
è il fatto che lui è sempre arrabiato, ma allora perché non ha sfruttato questo
trucchetto anche prima? Inoltre, cos’è esattamente questo Tesseract che tutti
vogliono? Una fonte illimitata di energia, sembrerebbe. Ma non ci sono molte
spiegazioni all’interno del film. Poi, non si capisce come Loki, da ragazzino
unicamente bisognoso di affetto, si trasformi in questo cattivone totalmente
privo di scrupoli e il cui fine non è nemmeno del tutto chiaro: si accanisce
così contro la Terra perché suo fratello Thor è particolarmente affezionato ai
suoi abitanti? Vuole sterminare o rendere suoi schiavi gli umani?
Tuttavia, mi sento in dovere
di dire cose positive sul film. Come ho già detto, ogni personaggio riesce a
trovare il suo spazio, le varie storie personali si concatenano abbastanza
brillantemente, così come i riferimenti agli altri film tratti dalla Marvel. Le
azioni dei vari personaggi sono coerenti con il loro carattere.
Credo che se The Avengers
avesse avuto meno battaglie e una trama più particolareggiata e originale,
sarebbe stato davvero un ottimo film.
Ho scritto tutte queste
cattiverie su questo film per sfatare il mito che si è già creato sul fatto che
sia un capolavoro. The Avengers è un film totalmente godibile, leggero,
divertente, appassionante (forse), uno dei migliori film di supereroi che io
abbia mai visto (secondo solo a Thor,
ma lì la regia era di Ketteth Branagh, inglese), ma non un capolavoro. Forse
sono io che mi aspettavo troppo, ma bisogna ammettere che con tutta la pubblicità
che è stata fatta, qualcosa di meglio si poteva fare.
Lelisa
Brava! Anche se il personaggio Iron Man potevi elogiarlo molto di più visto che lo lovvo immensamente!Per tutto il resto sono d'accordo con te, la trama si poteva ampliare maggiormente. Comunque rimango del parere che The Avengers sia il miglior film di supereroi che la Marvel abbia fatto. (Diciamocelo, Occhio di Falco era inutile). Un occhio di riguardo per la Scarlett, che è l'unica persona degna di nota nel film (oltre a Robert, per il quale bisogna andare a vedere per forza questo film!)
RispondiEliminaGabry