venerdì 18 maggio 2012

L.O.V.E.

Sarah riesce a sentire le cose in modo amplificato.
Perchè è attenta, sensibile, disponibile. Perchè ha un cuore, certamente ferito e ricucito in più punti, ma che, nonostante tutto, non smette mai di accogliere e ri-donare sempre amore. Credo che come ama intensamente Sarah, in pochi riescono a farlo. E più una persona ama, tanto più soffre! Appare assurda come regola e io stesso non riesco ancora a comprenderne completamente il significato, e forse mai ci riuscirò, ma funziona così! Per cui se volete Amare veramente, dovete essere pronti anche a soffrire tanto. Ma non abbiate paura di Amare. Non abbiate paura di mettervi in gioco ancora una volta. Non abbiate paura del dolore e della sofferenza! Perchè è la cosa più bella che esiste nella vita. L'unica cosa per cui vale la pena di vivere e per cui vale la pena persino di morire: per Amore!

Buon ascolto.
V.a.



F.E.L.L.I.N.G.C.A.L.L.E.D.L.O.V.E by Pulp on Grooveshark

È il mio corpo che si muove, l'aria è calda e sento solo il profumo di ciò che mi circonda.
Decido e mi fermo.
Ci sono pietre, cespugli e il blu intenso che disegna i contorni di quel quadro.
Lascio sfuggire il sole sul mio viso.
Riprendo a camminare. Arrivo davanti alla porta di casa e la apro. Un solo passo e sono nel fresco riparo della stanza.
Dimentico tutto e il tutto rimane al di fuori delle pareti bianche.
Ho riconosciuto il suono. È il telefono di Riccardo e resto segretamente in ascolto come quando ero bambina e cercavo di comprendere, attraverso i muri, i discorsi dei vicini.
"Pronto, sono al mare. Non posso venire".
A fatica sento la sua voce.
"Ti amo".
Questa volta ho capito subito.
Sono ferma ma la rabbia corre violenta dentro. Il corpo diventa pietra.
Non c'è spazio per contenere il male e il tempo si dilata come il dolore.
Cerco di trascinarmi fino al letto e li, senza resistere, mi lascio raccogliere
Non riesco a pensare.
Forse, invece, lo sto facendo perché velocemente mi alzo e ritorno fuori.
Percorro il sentiero in discesa che porta al mare. Veloce.
Riesco con un gesto solo a spogliarmi del vestito. Si è strappato e non riesco a perdonarmi perché l'avevo conservato sempre con cura. Un regalo di mio padre. Lo lascio disteso non potrà volare via.
È assente anche il vento.
I miei occhi fotografano istantanee: la sabbia e poi l'acqua fino all'altezza del collo.
Le lacrime si mescolano con lo specchio e si perdono.
Sento di potermi abbandonare.
Dovrei gridarla quella sofferenza, lui e il mondo dovrebbero sentirmi piangere.
Ma butto la testa sott'acqua e incomincio a nuotare.
Lenta e costante nella mia non autonomia.
"Perchè io? "
"Perchè tu?"
"Perchè noi?"
"Perchè ora?"
Emergo come lanciata verso il cielo. Con una forza quasi non umana, non mia.
Non sono bagnata ma gli occhi li avverto cattivi. Rossi di sale e di collera.
Mi sento. Grido.
E mentre continuo a gridare e a graffiarmi le braccia, riconosco la sua voce portata dalle onde che sbattono contro di me. Un eco nervoso e impaurito "Ti amo". "Ti amo". "Ti amo".
Urlo più forte.
Riccardo ama qualcuno. Riccardo ama qualcuno e non sono io. Riccardo devi sentire. Toccami e saprai di cosa è fatto il dolore vero. Di cosa rimane di un cuore spezzato. Toccami.
Prendo a calci la sabbia. Strofino il viso violenta che quasi lo posso sentire deformarsi sotto le mie mani.
E sembra plastica.
La bambola che si scioglie.
La favola che ha sbagliato finale.
Io piccola, sognante, ingenua, illusa, usata e messa a riposo.
Lancio sassi e conchiglie tra il verde malva delle alghe. Poi, inevitabilmente, strappo anche loro.
"Ti amo".
Basta! Ma non basta. Non per me che ne ho fatto vanto del mio soffrire.
Lo cerco, consapevole che sto per affrontare una battaglia efferata.
Senza pietà alcuna verso quella creatura che sono. Mi avverto, ormai, condannata.
Mentre osservo Riccardo scrivere sul suo tablet, tranquillo e noioso, mi accorgo che non ha sentito nulla. Che non mi ha mai ascoltata.
Che ha solo fatto finta.
Lo chiamo alla finestra.
"Hai fatto un bagno, brava".
"Riccardo, ma tu mi hai mai mentito?"
"Certo che no, ma cosa ti viene in mente? E perchè avrei dovuto farlo?"
Fottutissimo perchè. Perchè, infatti, non avresti dovuto!
"E mi mentiresti mai?"

"No, mai!"

Che scontata e misera risposta. Che uomo spregevole. Che bugiardo.
Come può amare due volte? In due tempi diversi e in due modi opposti?
Non l'amore. Non la passione. Non la beatitudine.
Giro le spalle ed esco in silenzio da quel teatrino.
"Vado a fare un giro".
Così sono tornata a prendere il vestito e poi...poi ho inciso con una chiave L.O.V.E. su ogni lato della sua macchina.
Non per vendetta, credetemi.
Ma perchè era l' unico modo per fargli provare dolore.


Volevo un friday arrabbiato per questa settimana.
Uno da ricordare, uno che affermasse la mia bravura nell'indirizzare la rabbia in direzione contraria. Trasformandola, così, in qualcosa di positivo.
Sono dell'idea che, se non è possibile innamorarsi, sia meglio imparare a difendersi.
Anche dall'amore stesso se fosse necessario.
Perchè il rischio che si corre diventa automaticamente un errore.
C'è il rischio di finire nei letti sbagliati, di elemosinare bugie, di accontentarsi delle briciole quando si potrebbe fare tranquillamente a meno anche del pane.
Armatevi, dunque, per sopportare la solitudine del passaggio.
Soli nel giorno del vostro compleanno, la notte di Capodanno, soli quando indosserete quel vestito che vi sta parecchio bene, soli quando avrete bisogno di qualsiasi cosa e di qualunque persona.
Ma, soprattutto, armatevi contro gli attacchi di chi è già pronto a tentarvi con l'inganno delle parole mutevoli.
False.
Sempre.

Peace in Wonderland.
Sarah MYLIZ


"F.E.E.L.I.N.G.C.A.L.L.E.D.L.O.V.E." - Pulp

A Enza che conosce il dolore così come lo conosco anche io.

4 commenti:

  1. Una volta trovato l'amore, quello vero, arrivano le soddisfazioni.

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  2. Sarah "sente" tutto con il cuore perchè non ha più la forza di sentire in altro modo. E,si , fa male!

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  3. si sente la tua rabbia , si sente la tua voglia di amare la tua voglia di vivere. Che emozione leggere le tue frasi con il sottofondo ...si sarah myliz ...nothing less ...L.P.

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