lunedì 21 maggio 2012

Gocce d'Inchiostro - Oscar e la dama in rosa

Il libro che ho scelto questa settimana si intitola “Oscar e la dama in rosa”, ed è di Eric-Emmanuel Schmitt. Prendendolo in mano per la prima volta sono rimasta un po’ perplessa, perchè il numero delle pagine è davvero ridotto (nell’edizione italiana –Rizzoli- sono novanta). Di solito preferisco i romanzi voluminosi, che promettono ore e ore di lettura avvincente! Ricordo di aver pensato che nel migliore dei casi quel libricino mi avrebbe regalato una storiella carina, ma nulla di particolarmente memorabile. Non vi sarà difficile immaginare quanto mi sbagliassi!

E’ la storia di Oscar, un bimbo di dieci anni malato di leucemia che vive in ospedale. Su consiglio di Nonna Rosa ,una delle dame di carità che in Francia assistono come volontarie i malati terminali, egli decide di scrivere quotidianamente una lettera a Dio per confidarsi con lui (e statene certi, anche Dio a modo suo partecipa).

Così il protagonista ci guida con decisione alla scoperta del suo mondo, popolato da amici stravaganti: la bellissima Peggy Blue, Bacon, Pop Corn, Einstein, lo stesso Oscar conosciuto come Testa d’Uovo. Ciascun nome è dato in relazione al tipo di malattia dalla quale i bambini sono affetti; malattia che non è però vista come un mostro, un incubo che terrorizza, quanto piuttosto come parte naturale della vita, quasi una particolarità che rende unici e diventa un punto di forza. 
Nonna Rosa -chiamata così per l’età avanzata e il colore del camice che indossa- è la migliore amica del protagonista. E’ lei l’unica a parlare senza peli sulla lingua con il bambino, è lei ad inventare strabilianti storie sul proprio passato per divertirlo, lei a consolarlo e a coprire le sue birichinate, lei ad ospitarlo in casa propria (per la prima volta, una casa vera!) la notte di Natale dopo una rocambolesca fuga dall’ospedale, lei ad amarlo in modo sincero e disinteressato.

Grazie al gioco di contare ciascuna giornata come dieci anni, il piccolo protagonista riesce a vivere una vita intera in soli dodici giorni. Attraversa così infanzia, adolescenza, età adulta e vecchiaia; vive incredibili avventure con gli amici, si innamora, affronta solitudine e paura per l’avvenire, impara a crescere dai propri errori; ma soprattutto ci insegna a dare valore ad ogni singolo attimo, pensiero, sorriso!

Le parole di Oscar sono di una schiettezza disarmante, esplicite come solo quelle di un bambino sanno essere. E’ commovente il coraggio spontaneo e autentico con cui egli dichiara che sa benissimo di dover morire, e che ha solo bisogno di qualcuno forte abbastanza per parlare di questo con lui senza divagare o fingere di non sentire. A volte mette quasi a disagio il lettore, ponendo domande secche e dirette che non siamo abituati a sentirci rivolgere. Eppure è dolce lasciarsi guidare per mano da questo bimbo tanto saggio, che ci mostra come sia bello affrontare con curiosità ed entusiasmo qualunque cosa la vita ponga sul nostro cammino.
Attraverso i suoi occhi e la sua voce l’autore riesce ad affrontare il tema della morte, che tanto imbarazza e spaventa gli adulti, con un’infinita delicatezza ed una strabordante passione per la vita.

Davvero un libro che, pur essendo piccolo come piccolo è il suo protagonista, sa dimostrarsi benissimo all’altezza di un arduo compito: ritagliarsi un posto speciale nel cuore di chi lo legge e non allontanarsene più.

Francis

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