venerdì 15 giugno 2012

Gocce d'inchiostro - Defiance

Oggi vorrei parlarvi di un libro purtroppo poco noto. Narra di una vicenda -accaduta realmente- che ha davvero dell’incredibile, e meriterebbe di essere conosciuta da tutti per il coraggio e l’altruismo del protagonista: un uomo qualunque, eppure straordinario. Mi riferisco a Tuvia Bielski, e il libro in questione è “Defiance-Gli ebrei che sfidarono Hitler” della sociologa Nechama Tec.

Nell’estate del 1941 le truppe tedesche invadono la Polonia, che ospita al proprio interno la più nutrita comunità ebraica d’Europa; i quattro fratelli Bielski decidono di nascondersi nelle fitte foreste della Bielorussia, che il maggiore Tuvia conosce molto bene, per scampare al folle sterminio. La sopravvivenza in un luogo tanto ostile è già difficile per poche persone; ma i Bielski cominciano ad incontrare sul proprio cammino un numero sempre maggiore di fuggiaschi in cerca di salvezza. Nonostante il parere contrario del fratello Zus, Tuvia decide di tenere con sé non solo gli uomini armati (utili per difendersi) ma anche donne, bambini, anziani, persino malati.

All’inizio spontaneamente, poi secondo un progetto sempre più accurato, la piccola comunità inizia a costruire una vera e propria città fra gli alberi. Grazie alle conoscenze più disparate delle persone che il maggiore dei Bielski decide di proteggere, non manca davvero nulla: una conceria, una sinagoga, un ospedale, una scuola, una panetteria, officine, calzolai, barbieri, sarti, orologiai, cappellai, carpentieri… Col passare del tempo sempre più ebrei accorrono per trovare rifugio in quella che ormai è ritenuta un’isola di salvezza nell’inferno circostante. Sotto la guida di questo impavido leader il gruppo affronta indicibili difficoltà quali il gelo terribile degli inverni polacchi, sconfinate paludi, il problema di procurarsi viveri e armi, il terrore di essere scoperti, il dover fuggire all’improvviso abbandonando tutto e ogni volta ricominciare da capo.
Tuvia sosteneva che la vendetta migliore contro chi attenta alla tua vita non è ucciderlo, ma sopravvivere. Ebbene, nonostante avesse sfidato un destino che sembrava inevitabile e un nemico infinitamente più potente di lui, alla fine della guerra riuscì a salvare ben milleduecento persone: niente male, per un uomo soltanto!

Nechama Tec, che ha avuto la fortuna di poter intervistare molti protagonisti di questa vicenda (dei quali riporta le testimonianze dirette),regala al lettore uno sguardo prezioso su questa eccezionale storia di coraggio, determinazione e umanità; un inno all’incontenibile desiderio di vivere e di essere liberi, che emoziona e avvince in modo travolgente. Mi raccomando, non perdetevelo!

Francis

Nessun commento:

Posta un commento