Ruby Sparks
(Jonathan Dayton e Valerie Faris, 2012)
Calvin è un giovane uomo considerato un genio da tutti, perché ha scritto un romanzo di grande successo.
Durante un periodo di blocco dello scrittore inventa il personaggio di Ruby, una ragazza di cui finirà per innamorarsi e che incredibilmente prenderà vita.
Il periodo natalizio e quello dove l'Italia propone i soliti cinepanettoni e il resto del mondo alcuni dei film migliori dell'anno. Ovviamente non tutti i film vengono pubblicizzati nello stesso modo e spesso si rischia di perdere delle piccole perle e questo è il caso di Ruby Sparks.
Il problema di Ruby Sparks e il motivo per cui credo che non possa piacere a tutti è che lo spettatore, per godersi davvero il film, deve esercitare la sospensione dell'incredulità e accettare che nella quotidianità di tutti i giorni ci possano essere eventi fantastici.
Proprio per questo motivo e per la delicata storia d'amore raccontata, credo che il pubblico ideale per questo film siano soprattutto ragazzini e ragazzi sognatori/indie/hipster o come vogliamo chiamarli.
Il nucleo narrativo del film è la storia d'amore tra Calvin e Ruby, la ragazza da lui inventata, che un bel giorno compare in casa sua convinta che siano fidanzati. Sembra la relazione perfetta: i due si amano e si capiscono.
Insomma, tutto procede alla perfezione finché Ruby non si stanca e iniziano i problemi: essendo Ruby una creazione di Calvin, lui può decidere le sue azioni e i suoi comportamenti soltanto scrivendo di lei (con tanto di effetti collaterali, ovviamente).
Come per Little Miss Sunshine, anche qui ci viene presentata una storia particolare che però racconta lo stesso di noi e delle nostre esperienze. Ruby Sparks mette alla luce le problematiche più comuni e frequenti dei rapporti di coppia e in particolare smaschera i giochi di forza che si creano in una relazione. Il tutto con un linguaggio giovane e fresco e con un cast perfetto per ogni ruolo.
Ruby Sparks è una piacevole contorsione dell'immaginazione, è una fiaba specchio dei desideri umani. E' intenso e leggero al contempo, una sorta di ossimoro che tocca l'anima. L'ho apprezzato, profondamente così come ho apprezzato la tua recensione (trovata per caso e nella quale mi sono autoinvitato... spero non dispiaccia). A presto.
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