mercoledì 15 agosto 2012

The Amazing Spiderman

The Amazing Spiderman

(Marc Webb, 2012)


Peter Parker è un ragazzo normale, a parte il fatto che i suoi genitori sono scomparsi e abita con i suoi zii, finché un giorno si introduce senza permesso alla Oscorp Tower, dove lavora Curtis Connors, ex collega di suo padre che sta portando avanti esperimenti riguardanti gli incroci tra specie. Lì, Peter viene morso da un ragno geneticamente modificato e, una volta tornato a casa, si rende conto di avere per questo acquisito dei super-poteri. Di qui prende avvio la difficile strada da percorrere per diventare un vero supereroe e salvare New York dal cattivo di turno. Ad aiutarlo ci sarà Gwen Stacy, figlia del capo della polizia e sua compagna di scuola.

Il 2012, oltre ad essere l'anno delle fiabe, è anche l'anno dei supereroi. Proprio quest'anno infatti escono al cinema tre film attesissimi: The Avengers (J. Whedon), Il cavaliere oscuro - Il ritorno (C. Nolan) e questo reboot di Spiderman.
Infatti, la Columbia Pictures, dopo aver deciso di rinunciare al quarto episodio della trilogia di Spider-man diretta da Sam Raimi, ha deciso di riavviare la saga e di affidarla a Marc Webb, già regista di (500) giorni insieme (2009).



The Amazing Spiderman era un film molto atteso dagli appassionati del genere. Di certo al regista spettava un compito non semplice, considerando che prima d'ora non si era mai cimentato in film d'azione e che la saga precedente si è conclusa nel 2007: il paragone con essa è quindi inevitabile.
Questo Spiderman si differenzia dal suo predecessore per il fatto che ci troviamo davanti a un Peter Parker ancora adolescente e all'inizio decisamente poco consapevole delle responsabilità che i suoi poteri avrebbero comportato; inoltre la partner di Peter in questo film non è Mary Jane Watson (la fidanzata storica), ma Gwen Stacy, sua compagna di liceo.
Tuttavia, la differenza più evidente è la rinuncia all'atmosfera cupa che permeava i tre film precedenti.




Ho letto molte critiche fatte a The Amazing Spiderman: non è abbastanza fedele al fumetto, Andrew Garfield è troppo grande per interpretare un liceale (a mio parere non dimostra per niente i suoi 27 anni), la figura del cattivo (Curt Connors/Lizard) è deludente, non è un reboot all'altezza del Batman di Christopher Nolan.
Per quanto mi riguarda, questo Spiderman non è particolarmente al di sopra di quello di Raimi, che comunque aveva dato maggiore spessore psicologico al personaggio; invece Webb ha fatto delle scelte diverse ma molto intelligenti. Il suo Spiderman è decisamente e consapevolmente meno impegnato: si tratta di un film d'intrattenimento, piacevole, da vedere per rilassarsi insieme agli amici. Io trovo che sia meglio un film divertente riuscito che un film con grandi ambizioni, ma che poi risulta poco riuscito e pesante.



La trama di The Amazing Spiderman non è assolutamente originale, assomiglia allo Spiderman 2 di Raimi e  ha elementi in comune pure con Batman begins di Nolan. Ma bisogna anche dire che si tratta del primo film di una saga, quindi suppongo che il regista abbia preferito concentrarsi sulla presentazione dei personaggi che su una trama ad effetto e ricca di colpi di scena (certo, almeno uno o due non avrebbero fatto male).
Il paragone con la trilogia di Christopher Nolan non ha senso. Nolan è un regista geniale, unico nel suo genere, davvero inimitabile e il suo Batman è un supereroe tormentato, con mille problemi, con davvero le intere sorti di una città sulle proprie spalle. Lo scopo di Nolan è sconvolgere lo spettatore, farlo riflettere, stupirlo fino all'ultimo momento. Insomma, il contrario di quello che ha fatto Webb. I due film non sono confrontabili perché appartenenti a due generi diversi.



Andrew Garfield interpreta uno Spiderman adolescente disagiato che si comporta come tale (a me ha ricordato un po' il Seth Cohen di The O.C.). Quando scopre di avere dei super-poteri, li usa per divertirsi. In un primo momento, il suo massimo problema è conquistare il cuore di Gwen (Emma Stone). Centrale nella trama è infatti il loro rapporto, dolce e impacciato. Io, in quanto ragazza, l'ho apprezzato molto. Mentre nel primo Spiderman c'era un continuo tira e molla tra il protagonista e Mary Jane, qui ci si è potuti rilassare e godere davvero il film.
Bisogna dire che il rapporto tra questi due attori (fidanzati nella vita reale) era molto più sciolto di quello tra Toby Maguire e Kirsten Dunst.
Andrew Garfield è uno Spiderman che non passa il 70% del suo tempo a tormentarsi con le proprie preoccupazioni e Emma Stone è innamorata fin da subito del protagonista e non  fa avanti e indietro tra lui e il suo migliore amico, ma soprattutto è sua complice, fattore che rende ulteriormente saldo il loro legame.



Il cattivo è Curtis Connors (Rhys Ifans), scienziato a cui manca un braccio e il cui sogno è farselo ricrescere grazie ai suoi esperimenti di incroci tra specie. Un antagonista non cattivo, perché lui vuole bene a Peter e, anzi, vorrebbe aiutarlo. Uno scienziato che cerca di fare il bene dell'umanità e, che sottoposto a decise pressioni ed intimidazioni dal suo finanziatore per accelerare la ricerca, sceglie di provare un farmaco testato solo sugli animali su se stesso: il braccio gli ricresce, ma si trasforma in una mostruosa ed enorme lucertola, Lizard. E' qui che il suo carattere cambia e, inebriato dai suoi nuovi poteri, decide che per aiutare i cittadini di New York deve liberarli dalle loro debolezze e quindi trasformali in mostri simili a lui. Sì, un cattivo poco convincente perché non davvero malvagio, ma io non lo vedo necessariamente come un limite, trovo che il vero problema sia la trama e non la figura di Connors.



In conclusione, credo che il film sia qualitativamente al livello di quelli precedenti: gli effetti speciali sono migliori perché un po' di anni comunque sono passati. La trama non è debole, ma è trita e ritrita. Lo spettatore non si deve aspettare nulla di nuovo. La vera forza del film secondo me è che questo Spiderman è svecchiato, meno ombroso, più al livello dei giovani e del XXI secolo.



Ho preferito questo cast rispetto a quello precedente: i due protagonisti sono belli e bravi e Rhys Ifans lo adoro da tempo immemore (per chi non lo sapesse, era lui lo strambo coinquilino di Hugh Grant in Notting Hill).
Il film è divertente e ci sono quattro o cinque scene meravigliose (soprattutto per la fotografia: New York vista dall'alto è bellissima), che da sole valgono il biglietto dello spettacolo. Un film da vedere senza troppe aspettative, ma che sicuramente sa intrattenere e divertire.




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